Da quando l’ho chiamato all’alba perché non sapevo riaccendere le caldaie (e bastava premere un interruttore),
da quando già mentre gli parlo mi sembra di chiedergli solo cose per le quali in fondo conosco già la risposta, non ho più il coraggio di telefonare all’idraulico.
Mi mette soggezione.
Lo stesso, però, una struttura come questa rivendica spesso attenzioni e riguardi che non possono essere rimandati.
Una volta è l’infisso che non resta aperto, un’altra volta è un’anta che non sta chiusa. Ma per quelle c’è Martin. Lo chiami, arriva, sistema, riparte, tutto ok.
Così sì che mi piace.
L’impianto termoidraulico invece è un’altra cosa. Vive di vita propria, e in maniera autonoma prende decisioni che non condivide con nessuno. E ti sfida.
Una volta fa un caldo infernale anche se il termosifone è spento, una volta alzi tutto al massimo e fa un freddo cane lo stesso.
All’inizio non pareva, ma mi ci è voluto poco ad accorgermi che il rumore che più di frequente si sente in giro per l’albergo sono i termosifoni che gorgogliano.
Allora ho studiato.
Se gorgogliano è perché c’è aria nell’impianto.
Se c’è aria si accumula nei termosifoni che stanno nelle camere più in alto.
Se sfiato quelli, e poi rialzo la pressione della caldaia, forse ….
Ok. La teoria è a posto.
In pratica:
sei rampe di scale, quattro porte e relative chiavi, sei termosifoni uno diverso dall’altro.
Scendere. Quattro chiavi, quattro porte, un milione di gradini.
Alzare la pressione.
Salire. Lasciamo perdere il conteggio dei gradini.
Cercare la chiave giusta per i termosifoni in alto. Uno, due, tre, quattro.
Sfiatare.
Riscendere.
Rialzare la pressione.
Salire nell’altra ala. Scale corridoi, porte, chiavi, gorgoglii, sfiati ….
Riscendere.
Controllo alla pressione. Piccolo rabbocco, e … dai: pare a posto.
A posto? Tempo mezza giornata e siamo da capo.
Niente da fare. Devo rassegnarmi a chiamarlo.
Mamma mia …..
Mi preparo perfino ripassando quello che mi aveva già detto: termovalvole che non sono mai state installate, sensori termici che sono sicuramente nel posto sbagliato, altri sensori che forse non funzionano più. Provare a scaldarli con l’asciugacapelli, o a raffreddarli con i ghiaccetti del freezer ….
beh, allora, c’è caso che l’impianto prenda un po’ d’aria.
Devi sfiatare i termosifoni in alto, e poi rabboccare di nuovo la caldaia.
Lui non lo sa, ma ha fatto sembrare facile e idiota tutta la mia fatica di su e giù e porte e chiavi e caldo e freddo.
“ehm …. L’ho già fatto.” (con una vocina piccola piccola)
Eh, allora bisogna che veniamo a dare un’occhiata. Ma non questa settimana, sai? E neanche …. Vabbè, sentiamoci, così vediamo come fare.
Sentiamoci? Lo devo richiamare?
Mi sembra che la caldaia sogghigni.
Eccolo, il significato di tutti quei gorgoglii ….
Sogghigna. Altroché aria nelle tubature!