Scusi, ma ….

La Montagna, un posto tranquillo, quando non c’è nessuno.

Quando c’è tanta gente, invece, è piena di varia umanità, compresi quelli che sostengono che siccome la terra è piatta, contro il riscaldamento globale basterebbe girarla come una frittella. Come il guanciale quando si dorme nelle notti calde d’estate.

E poi ci sono quelli del Virus.

Quelli che ….

 

Io vorrei prenotare per l’inverno, e ho ben capito che non sapete dirmi come saremo messi con la neve, ma con il virus invece, come saremo?

Ma scusi … e se io vengo lì che non ho niente e quando sono lì ho il virus chi mi paga?

Sì, però se io adesso pago e poi invece non vengo perché ci dicono di stare a casa, se io ho pagato ho diritto di venire lo stesso, direi.

Senta, io sono allergica alle mascherine. Proprio mi viene tutto il naso rosso, e mi si seccano le fauci (LE FAUCI?), e poi starnutisco almeno dieci volte. Se mi faccio un certificato medico che dice che non devo usare la mascherina, secondo me io sono a posto, no?

Ma come sarebbe che non c’è il buffet di verdure? E allora come ce la riempiamo la pancia?

Guardi, io non ho bisogno di nessuna precauzione, perché ho letto nel computer che i celiaci non prendono il virus. E a me il pane non piace, e quindi è come se fossi celiaco, e quindi il virus non ce l’ho.

…..

ma io … come ho fatto? Come ho fatto a restare ad ascoltare e anche a cercare di argomentare?

Come ho fatto a mantenere il controllo e a non gridare nella cornetta?

E adesso, come faccio a non cadere stecchita, al pensiero che sicuramente nelle prossime settimane riceverò altrettante simpatiche comunicazioni?

Devo prepararmi una risposta passepartout.

“Faccia attenzione: qui siamo pazzi. Arrendetevi!”

oppure

“the pen is on the table: bring me the pen”

o magari

“te digo na orazion, ma che te tasi fin che me croa le rece”

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