Ciclisti coraggiosi

Ma che bella iniziativa, il Sella Ronda Bike day!

Chiudono le strade alle auto e alle moto, e si va solo in bici.

Il giro dei passi, in senso antiorario, riservato ai ciclisti, dalle 8.30 alle 15.30.

Bici da tutte le parti.

Da noi hanno iniziato ad arrivare un paio di giorni in anticipo. “Così ci facciamo un po’ di gamba”.

Prenotazioni chiarissime: una camera per due, che ci stiano anche le bici.

E poi le varianti:

siamo in due e abbiamo tre bici a testa;

una camera per due e una singola per la bici, che mia moglie non la vuole in camera, ma io alla mia bici tengo più che a lei. E allora prenoti una singola, ma a mia moglie non lo dica.

Siamo undici. Anzi … oggi arriviamo in quattro, domani ne arrivano altri tre, e il giorno dopo altri quattro. Le bici stanno tutte insieme in un garage, però ci servono undici chiavi perché non sono mica sicuro che partiamo e torniamo tutti insieme.

E poi tutti che vogliono uno spazio riservato alle bici, ma solo alle loro. No che si possa dividere il garage con altri: non si fa.

Eh … dieci gruppi di ciclisti …. Uno in garage, uno nella ski room, uno nella tavernetta, uno nel magazzino adiacente, due le tengo in ufficio … e poi? Resterebbe giusto la cappella …. Che mi sa che se gliela propongo accettano tutti di buon grado … bici in cappella ….. ma anche no! Beh, speriamo che più d’uno tenga alla bici almeno quanto alla moglie, e se la tenga in camera.

La bici.

Perché vede? Il telaio l’ho fatto fare su misura, e anche la vernice l’hanno fatta apposta per me. E poi è personalizzata con il marchio e il logo del ciclo club, e ho le divise in tinta e anche gli occhiali, e le scarpe, e i guanti, e i caschi. Quindicimila euro di materiali.

Quanto ha detto? Quindicimila per fare tutta sta fatica?

Ma lo sa che il Sella Ronda con Quindicimila se lo fa in elicottero per due mesi di fila?

Eh … discutiamo, e intanto arriva ora di cena.

Qualcuno ha già fatto un giro di ricognizione oggi, qualcun altro è appena arrivato, e si informa dagli altri.

E gli aneddoti si sprecano.

Sembrano discorsi tra pescatori.

Allora io il sella ronda oggi l’ho fatto in senso orario, perché domani quello ufficiale gira nell’altro verso, che è più semplice.

E c’erano un sacco di ciclisti della domenica, che li passi con una pedalata, e gli dai la polvere in mezzo tornante.

E i tornanti, poi? Quelli spezzano il ritmo, e ti fanno perdere il fiato.

Anzi no! Meno male che ci sono i tornanti, così psicologicamente ti danno il senso della strada fatta.

E poi ieri è caduto un masso dalla parte di Caprile, e ha centrato un motociclista.

… ehm … no. Evento non verificato. Masso può darsi, ma moto centrata no. Quella no.

Però in compenso ieri sul San Pellegrino sono venuti 15 centimetri di grandine, che sono dovuti intervenire due spartineve. Non hanno lavorato per tutto l’inverno, ma la grandine d’estate è stato necessario che la spalassero in rapidità, almeno per far scendere gli avventurosi ciclisti.

Evento verificato. Poi, con i racconti dei ciclisti-pescatori, la faccenda acquisisce dimensioni da piaga d’Egitto, ma tant’è …. La grandine c’era davvero.

E la cena?

Pasta e carne bianca, per essere a posto per la scalata di domani.

Questo in teoria.

E invece canederli, e formaggio fuso con la polenta, e dolci, e birra. E domani si vedrà, novelli O’Hara.

 

È stata una notte di tuoni e lampi, e verso mattina pioggia …. Come se piovesse.

Freddo e pioggia.

E i ciclisti?

Tutti in tenuta da bici, a fare colazione alle 7.30. Fuori il diluvio, ma non vorrai mica che dimostrino di essere i primi a mollare.

Colazione lentissima. Tutti a guardare di sottecchi gli altri, in attesa che qualcuno ….

E poi, il coraggioso (ma davvero coraggioso) che dice “io sono già scivolato ieri, con sta pioggia, mi sa che io carico la bici in macchina e torno a casa”.

Eh, effettivamente …

Si scivola di sicuro.

E c’è freddo.

Io ho già anche la tosse.

E poi magari scendi da Corvara, e trovi un’altra grandinata e stai là bloccato, tutto fradicio …

Mah … e poi se rischio di cadere che mi si striscia la bici?

No, dai. Io carico la bici e vi aspetto qui. Ma no, vorrai mica che ti lascio qui ad aspettarmi.

Eh, va beh … siamo venuti insieme, e allora insieme torniamo a casa.

E sulla scia degli undici, in un battibaleno spuntano bici smontate, e ruote imballate, e divise ben riposte nelle sacche, e gente che vuole di corsa pagare il conto e partire, perché se aspettiamo un po’ si trova la strada intasata di gente delusa che scende in anticipo.

Che mattinata ….

Tutti a casa di corsa. Almeno nelle intenzioni.

E invece saranno tutti imbottigliati nella strada di valle, con un milione di altri ciclisti saggi, che sono scesi dal sellino e hanno rimandato l’avventuroso sella ronda alla prossima occasione.

 

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