SLO

Stavo chiusa nell’ascensore, il che oramai non è una novità, e aspettavo che mi venisse l’idea giusta per tirarmene fuori. Nemmeno questa è una novità.

Mi serve l’idea giusta per tirarmi fuori dal letto la mattina, poi mi serve l’idea per tirarmi fuori dai litigi inutili, poi quella per tirarmi fuori dai pensieri logoranti, e poi, come direbbe Alida, mi serve di tanto in tanto anche l’idea per tirarmi fuori dal mettere il sedere nelle pedate.

Stavo nell’ascensore, intanto, uscire dal quale non è poi così complicato, specie rispetto al resto, e prima di chiamare il tecnico ho pensato.

Ho pensato, ma non al tecnico e all’ascensore, ho pensato che avrei voluto accovacciarmi nell’ascensore e scrivere.

Non ho potuto, perché non avevo il computer. Allora mi sono affrettata a chiamare il tecnico, mi sono tirata fuori dall’ascensore, ed eccomi qua: il mio tavolo preferito al bar di Penia, la mia torta preferita, la mia tisana preferita, e il mio computer.

Pronti, via!

Sicuramente sapete che quest’anno gli stranieri non ci sono. E nemmeno i motociclisti.

Lo hanno detto tutti: l’ha detto l’APT, l’ha detto anche l’ASAT, e l’hanno detto perfino al Tiggì.

Non ci sono gli stranieri e neanche i motociclisti.

Senonchè …..

Entra con l’inelegante andatura cui costringono le tute da moto. In un inglese un po’ approssimativo mi dice che non si toglie il casco perché non ha la mascherina.

Ho davanti a me un esemplare in via di estinzione: un motociclista straniero!

Apprezzo, credo, e cerco di essere d’aiuto.

Abbiamo una stanza per stanotte?

Per due persone?

Ma non troppo cara, eh?

E neanche troppo spartana, però.

E poi ci vuole il garage, e ….

Sì. Fin qui ce l’ho. Che altro?

Ommamma … pare che gli tremino le gambe.

Forse voleva che gli dicessi che non ce l’ho.

E allora cosa chiede?

Nella visiera gli vedo brillare un occhio: “ce l’avete la SPA?”

No. non ce l’abbiamo.

Ecco. Tentenna, scuote la testa. Guarda il pavimento.

Gli dico che sono liberi di andare altrove. Per la cifra che ho proposto non troveranno niente di meglio, ma per carità … perché togliere loro la soddisfazione di picchiare la testa contro il muro?

Va. Lui e anche quell’altro/a motociclista.

Tornano a pomeriggio inoltrato. Ci avrei giurato, e sorrido senza ritegno. quasi quasi gli alzo anche il prezzo!

Dalla finestra della mia camera noto un particolare che …. non sorrido più, neanche un po’: la targa delle moto mi fa dubitare che possano entrare. Mi pare che si tratti di un Paese a rischio covid.

Mi precipito giù dalle scale (evitando l’ascensore, visto mai che non mi ricapiti…..) ma non arrivo in tempo.

La collega ha già fatto il check in (e senza neanche aumentare il prezzo!).

Ok.

Sediamoci, respiriamo, sorridiamo, e chiediamo: ma …. La Slovenia è un posto … ?

Gelo.

OK: Anna Moro l’interventista è subito in azione.

Chiamiamo i carabinieri, che sanno tutto.

Squilla squilla squilla e poi rispondono da Cavalese.

Non fa niente: non mi serve mica che intervengano di persona. Spiego la faccenda, e …

Beh … io non saprei, ha provato a chiamare i carabinieri di lì?

Siamo a 30 chilometri di distanza, cosa avranno mai “qui” che tu non hai?

Sento trasparire dalle mie parole qualche cenno di sbiadimento sulla mia sconfinata fiducia nell’Arma: beh … ma se lei non è aggiornato in materia, mi passi qualcun altro. O un altro numero.

Ecco: l’altro numero gli piace.

E allora chiamo niente meno che la Questura.

E lì mi chiedono se i due soggetti sono immigrati illegalmente (povere anime ….).

No. Non sono immigrati. Solo turisti di passaggio.

Allora bisogna parlare con l’Uffico stranieri.

Altro numero.

Segreteria telefonica. L’ufficio adesso è chiuso. Chiamare il centralino.

Si chiama il centralino e una persona di buona volontà mi dice che no, queste informazioni le rilascia soltanto l’ufficio per i rientri dall’estero. Da dove vuole rientrare, Signora?

No, cioè …. Senta … mi serve qualcuno che mi dica cosa devo fare con questi …..

Aspetti, le passo un collega.

Aspetto.

E intanto la mia, di collega, parte lancia in resta, armata del termometro laser per la rilevazione della temperatura e anche delle cattive intenzioni, e senza alcuna morbidezza va a dire ai due che non possono stare qui. E che comunque devono stare con la mascherina, e che se non ce l’hanno si rimettano il casco, e che …..

Aspetto, finché mi risponde: Buonasera Signora, io mi chiamo Cesarino.

Deve essere il portinaio della Questura.

Sa, quando ci sono cose che non so, io guardo un sito interessante: ci sono tutte le bandierine degli Stati, proprio tutti quelli di tutto il mondo. Clicco sulla bandierina che mi serve, e lì io ci trovo tutte le cose che non so.

Eh … sarà anche una cosa strampalata, ma almeno Cesarino mi ha suggerito qualcosa che può avere senso. Proverò.

Eccola: la bandierina della Slovenia.

Si apre una pagina, e ci sono tutte le informazioni che c’erano nel mio sussidiario delle elementari: la capitale, la superficie in Kmq, il numero dei cittadini, le attività produttive principali, e poi anche i fiumi, i monti, e ogni altra utilità.

Mi viene da piangere: probabilmente Cesarino sta studiando alle serali per la licenza media.

E poi … eccolo qua: un’ampia scritta arancione su fondo rosso (ovviamente leggibilissima) dice che dal 14 giugno la Repubblica Slovena ritiene l’Italia un Paese sicuro e consente perciò il passaggio di Italiani in Slovenia.

Poco sotto, un’altra banda rossa e arancio dice che da qualche giorno più tardi, anche l’Italia consente il passaggio degli sloveni in Italia.

È specificato che i passaggi possono avvenire “anche dai valichi minori”. Interessante, no? No, ma San Cesarino aveva ragione: sotto le bandierine c’è tutto!

Corro a disarmare la collega, e informo i due che “our Police Department” mi ha chiarito che il loro soggiorno è assolutamente regolare.

Cesarino sarebbe fiero di avere fatto guadagare qualche punto della mia stima al suo Police Department.

Mi sa che domani lo richiamo per ringraziarlo a nome mio e anche del Questore.

Basteranno quei sette o ottocento passaggi di cornetta, ma quanti Cesarini vuoi che ci siano in questura a Trento?

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