Se vi sembra silenziosa una città con qualche auto in meno che gira, qualche persona in meno che schiamazza, qualche vigile in meno che fischia, immaginate quanto possa essere silenziosa una valle innevata, senza nessuno in giro.
C’è tanta neve, ci sono tante orme di animali, e c’è tanto silenzio.
Questa notte mi sono svegliata di soprassalto. Mi pareva di avere sentito il rumore di una macchina qui davanti all’albergo, e il cervello è partito in automatico: “Ommamma, sono arrivati e io non mi sono svegliata in tempo! Chissà se la camera è pronta! Chissà se i documenti …. il check in … la skiroom … gli skipass … lo skibus … lo skirent …. La ski-fezza!”
Mi ci vuole un po’, perché purtroppo il silenzio di fuori ancora non mi risuona subito anche dentro.
Lì sono rimaste tenacemente abbarbicate le abitudini che ho acquisito con tanta fatica.
Inverno – neve – sci – annessi e connessi. E più o meno basta.
E invece questa volta no.
Questo inverno dice altre cose.
Inverno – neve – silenzio.
Non avrei mai detto che avrei sentito la mancanza del rumore dei trolley su e giù per i corridoi, e dei bambini che corricchiano a destra e a manca, e degli amici che rientrano a notte fonda ubriachi e confusi.
Non avrei mai detto che avrei sorriso al ricordo di quel tale che credeva di essersi perso e invece era sul marciapiedi di fronte all’albergo.
Non avrei mai creduto che avrei sorriso pensando a quelli che prenotano per due e arrivano in un numero a caso, o che prenotano per il sabato ma poi siccome erano più comodi arrivano il venerdì, o che sono vegani ma vogliono lo spezzatino di cervo.
Non avrei mai detto che avrei sorriso al pensiero delle epiche battaglie della fresa da neve condotta da piloti che la chiamavano “motozappa”.
Sorrido molto, in effetti.
Chissà se quando torneranno gli ospiti, le valigie, gli ski-qualcosa, i rumori, le stranezze e i piccoli pasticci sorriderò allo stesso modo pensando a quando ho messo in lavatrice quattro calzini e ne sono misteriosamente usciti solo tre.
Chissà se tornerò a pensare che non ci sono più animali dato che non se ne vede orma.
Chissà come mi sembrerà la routine “normale”, rispetto a questo inverno pieno di neve e di silenzio, ma vuoto di persone.
Chissà che cosa altro dovrà capitare per ricordarmi di farci caso, quando sarò di nuovo perfino quasi felice.