Un cassetto (esperienza di smart-blogging)

Questa mattina

Mi son svegliata …

….

Eh … non cominciamo a cantare, eh?

Mi sono svegliata e mi sono organizzata come il solito:

la mattina si fa qualcosa che si deve fare: un lavoro, un lavoretto, una cosina …. Riordinare un cassetto, per esempio.

Uno, che se ne fai due poi non hai più cose che ti rimangono da fare ….

“ho poco tempo e tante cose da fare!”

“Vorrei avere tempo per fare anche questo!”

… eccolo qua: c’è tempo.

L’isolamento ti consente di avere quattro giorni di tempo per sistemare un comò di quattro cassetti.

E allora … UNO!
oggi è il giorno del cassetto dei gioielli (finti) e degli orpelli.

Sì sì sì.

Mi alzo, mi stiracchio, non ho idea di che ore possano essere ….

Mi vesto ….

Il criterio è nuovo: ci si veste in modo tale che tutto quello che si indossa possa essere lavato nella stessa lavatrice. Si risparmia tempo (come se ne servisse altro), ma soprattutto non si fanno mucchietti di panni da lavare.

Allora oggi ci si veste di sintetici scuri: potrei già programmare la lavatrice a 60°, col detersivo nel cestello. Così quando sarà il momento ficco tutto in lavatrice e schiaccio il bottone. Niente mucchietti da lavare.

Scarpe. Ogni tanto me le metto per ricordare ai miei piedi che non è che tra 10 giorni quando finirò l’isolamento potrò continuare ad andare in giro scalza.

Ieri me le sono messe, e poi quando le ho tolte ho disinfettato la suola. Delirio: Non ero neanche uscita ….

Fa niente. Sintetico scuro, e scarpe con l’immacolata suola di para. Un’eleganza senza tempo (proprio adesso, poi …)

Si toglie il cassetto, e lo si appoggia sul letto.

Ommamma, quanta roba!

Quante gioie!

Ci sono cose che non adopero da un secolo, cose che una volta evidentemente adoperavo, e che adesso hanno il sapore di un’altra vita.

Guarda … Gli orecchini che indossavo il primo giorno nella scuola di Vicenza. Me li ricordo bene: li avevo cercati perché fossero in tinta con quella gonna …. E mi facevano un terribile male alle orecchie!

E la collana che mi hanno regalato i colleghi quando me ne sono andata, otto anni dopo ….

orca che tristezza ….

E poi le collane di pietre, e gli anelli grandi, e i ciondoli ….

Si maneggiano ad uno ad uno, si puliscono cercando di non pensarci troppo, e si ripongono.

Credevo che avrei riempito una scatola con le cose di cui disfarmi, e invece ne ho riempite più d’una con le cose che portano con sé pensieri ….

Il ciondolo con il gatto …. Ma dai …. Perfino quello …. Quanti anni saranno passati?

E come mai ancora lo conservo?

Forse perché non c’è stato un altro virus prima di questo, o forse perché anche l’altra volta che ci ho provato, alla fine il cuore tenero ha ceduto. Sarà stata un’altra vita, ma i ricordi sono anche di questa.

Ciondoli puliti, sistemati nelle loro scatole, e infilati nel cassetto. Come prima. Solo che adesso ci stanno anche le millemila spille che contraddistinguono questa, di vita.

Mi piacciono le spille. di feltro, di plastica, di vetro, di legno, …..

Se non saprete cosa regalarmi, tra un mese esatto, Spille. Andate di spille e sarete a posto.

Cassetto chiuso, e pensieri pure.

Basta. Per oggi le cose serie sono state abbastanza.

Adesso ordino la spesa online.

Ieri mi sono iscritta, e oggi La Signora Sara del Servizio Clienti mi ha mandato una mail carina, per dirmi che è contenta che vorrei fare la spesa da loro, ma che in questo periodo di tutto questo bordello, non sono sicuri di riuscire a mandarmela esattamente quando io vorrei.

Ma te pare?

Vuoi che le dica che non ho tempo da perdere? E chi ci crede?

… però le scriviamo lo stesso:

 

ma a queste mail si può anche rispondere? no, vero? sarà stato un invio automatico …

ma tanto qui c’è tempo da vendere … si può anche provare.

io volevo dirvi che vorrei fare una spesa e che poi me la possono portare quando vogliono, anche tra un paio di giorni. si può? si può fare così?

grazie

Anna

… che non si aspetta nessuna risposta dal risponditore automatico, ma che dato che ha un botto di tempo e ha già riordinato tutti i cassetti ……..

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