il posto sbagliato

Credevo di esserci abituata, e che bastasse un incremento delle quantità, per risolvere il problema.

Non hai lo spazzolino che è restato nell’altra casa? Compra un altro spazzolino e che sia finita.

Non hai le ciabatte che sono restate in montagna? Compra un altro paio di ciabatte e che sia finita.

Non hai la camicia da notte, che è rimasta non sai più dove? Fa niente: puoi dormire con una maglietta, o con la tuta o con molto di meno, a seconda del luogo e della temperatura.

Credevo di avere elaborato un trucco per risolvere ogni “posto sbagliato”, e in caso di emergenza ho una macchina attrezzata quasi di ogni cosa.

Ma era un’illusione, e le illusioni a volte non aiutano a vivere: a volte i posti sbagliati sono solo proprio sbagliati.

 

Buongiorno. Qui è la Trentino Trasporti.

È vostro questo pullman qui, a targa Ceca, che è parcheggiato al capolinea delle autolinee trentine?

No, non dico che lei sia l’autista del pullman (eccimancherebbealtro), ma se l’autista è lì … sa … c’è mezzo metro di neve, dobbiamo pulire il piazzale …

Questa volta non ci vuole un qualcosa in più. Ci vuole la Mission Impossible di rintracciare gli autisti Cechi, che parlano solo Ceco e spiegare in non-ceco che siccome c’è troppa neve e l’autobus non può muoversi, devono spostare l’autobus perché altrimenti non riescono a togliere la neve.

Semplice.

Autobus nel posto sbagliato. Competenze linguistiche pure.

 

E quelli che sono arrivati con il bus?

Vai! Entrano al ristorante come una mandria di bufali e si siedono a caso, un po’ qui e un po’ là, anche nei tavoli che non sono loro riservati. No! così non funziona! Gli altri dove li mettiamo?

E anche questi parlano solo Ceco, però tra le righe si intende il tono strafottente da “faccio quello che dico io”.

Anna, cosa facciamo?

Servili al posto giusto. Poi se vorranno stare seduti dove non devono, si alzeranno per prendesi i piatti.

Eh, è il prezzo che si paga a stare seduti al posto sbagliato.

Ed è anche quello che si paga per imparare le parolacce in Ceco.

Ce la facciamo.

 

E dopo?

E dopo qualcuno ha preso l’impianto sbagliato, ed è sceso ad Arabba, anziché a Canazei. E quindi?

Signora Anna, temo che l’albergo sia nel posto sbagliato.

Eccheccaspita! Da stamattina a qua, abbiamo portato l’albergo nella valle sbagliata? Come sarà stato?

 

Questa cosa delle cose nel posto sbagliato comincia a sfuggirmi di mano.

 

Possiamo venire in vacanza da voi?

Certo!

Davvero? Perché la Val Gardena dice che non possiamo perché abitiamo nel posto sbagliato.

E dove abitate?

A Castel di Sasso.

È zona rossa?

No. cioè … è Emilia, e mio nonno avrebbe detto che è Zona Rossa, ma nella circostanza di oggi … credo di poter dire di no.

No. in effetti, no. Non abitate nel posto sbagliato.

Venite!

 

Morale della favola non c’è sbaglio che regga ad un minimo di organizzazione e a una macchina piena di cose varie: il posto è quello sbagliato solo quando ti accorgi che vorresti essere altrove.

 

Lì non c’è rimedio.

PS: non c’è rimedio neanche al “se tu vorresti” della prima versione, che sembra essere grammaticalmente una ciofeca. solo che io non volevo scrivere “se tu volessi”. volevo scrivere proprio con il condizionale ….

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