Non c’è niente da scrivere, niente di spettacolare e grandioso, a ben vedere.
Sono storie normali, o che lo diventano nel momento in cui si accetta che normali siano.
L’altro giorno una famigliola di cervi (non scrivo “i Fratelli Cervi” perché solo in pochi capirebbero la sottigliezza) correva da una parte all’altra della strada.
Da una distesa di neve all’altra. Sei cervi correvano risalendo il pendio innevato. Io ci avevo provato a piedi: un freddo terrificante, e ghiaccio tanto da ruzzolare un po’ ovunque. Loro no: Corna, zampe, pelliccia, occhi, muscoli. Tutto un armonioso movimento che li ha portati in un attimo dal prato di sotto, al bosco ben più in alto.
Li abbiamo filmati, nella loro elegantissima e possente corsa, e mentre li riguardavo ho pensato che un paio di anni fa non lo avrei fatto. Non li avrei filmati, perché erano moltissimi, e correvano a destra e a manca tutto il giorno, e si fermavano a mangiare e li si vedeva tutti i giorni, e invece adesso, da quando ci sono i lupi ….
Ieri sera un lupo solitario (in senso stretto e letterale) si aggirava proprio intorno all’albergo.
Saranno state le otto e mezza, forse le nove. Un bel lupo cecoslovacco (ma un lupo davvero, eh?) passeggiava lungo la strada, si teneva a prudente ma serena distanza dalle macchine. Poi è entrato nel cortile dell’albergo, ha fatto un bel giro intorno, si è fatto riprendere anche lui in un lungo filmato, e se n’è andato dalla parte in cui il pendio diventa buio. Lupo svanito nel buio.
Filmato anche lui.
Filmiamo tutti, mi sono detta: una volta quelli che sono diventati una rarità, un’altra volta quelli che sono ancora una specie di rarità.
E noi, image addicted … eccoci qua, sempre con la fotocamera in mano.
Questa notte mi ha svegliata una volpe.
Ha quel suo modo di abbaiare un po’ stridulo e un po’ rauco, per il quale non puoi non svegliarti alle quattro meno un quarto di mattina.
Ti affacci, e la guardi: una volpe grossa come un leone, e altrettanto agguerrita. Sta lì in mezzo al piazzale, digrigna i denti, si agita e abbaia. A niente. Si agita, abbaia, digrigna e non c’è nessuno a guardarla. Solo io, alla finestra. E stavolta non ho neanche la fotocamera con me.
Allora la chiamo: “Hei! Son qua! Hai finito di fare baccano?”
Alza la testa e pare perfino stupita.
Ho interrotto il suo monologo solitario, pare.
Si ferma, tace, si gira quasi offesa e se ne va attraversando la strada.
Un poco più in là, in mezzo alla neve, si rigira a guardarmi e sono sicura che questa volta anziché digrignare i denti, sta ghignando sotto ai baffi!
Ce l’ha fatta, sta simpaticona! Non è che si agitasse e abbaiasse per niente: lo faceva per il gusto di buttare giù dal letto qualcuno. Me, nella fattispecie.
E da lì l’avrei dovuto capire.
Giornata speciale.
Sveglia all’alba causa volpe, difficoltà a riprendere sonno … tanto alle sei e un quarto arriva il gruppetto dei cechi ….
A proposito … vuoi mica che il lupo cecoslovacco ieri sera fosse in avanscoperta?
mah … Scendo, aspetto, rifletto, mi organizzo ….
E alle sette e mezza arrivano.
ma perché li aspettavo dalle sei? E poi forse adesso sono già stanca, e mi pare che ne manchi qualcuno … no?
Ed ecco la notizia: una signora ieri sera non si è presentata alla partenza del bus, perché era in giro, ubriaca. Per la precisione era partita da casa per andare a prendere il bus, ma poi si è fermata per un goccetto perchè era in anticipo, e … il traduttore simultaneo del cellulare dice per l’esattezza “ubriaca come una biscia”.
Non ci avevo mai pensato: procede a zig zag, ventre a terra … si muove come un ubriaco. Eccolo là: ennesimo animale! Lei, dico, mica la biscia.
Fa niente. Tanto in questi giorni le camere vuote non esistono. La liberano adesso, e la rivendi ieri pomeriggio. Nessun problema.
Definiamola prenotazione a gambero: sono sicura che ha un suo senso!
Mamma mia!
Vabbè. Basta così, no?
I cervi, i lupi, le volpi, le bisce, i gamberi …. E il coccodrillo?
Il coccodrillo come fa?
Non c’è nessuno che lo sa
…. Nessuno a parte me!
È passato in ufficio il tecnico che ho chiamato per ripristinare i televisori, dato che non ne funzionava nessuno. Ha fatto un giro per l’albergo “in posti che sa lui” (ha detto proprio così) e dopo una decina di minuti è tornato in ufficio.
“Guarda” – appoggia sul tavolo un certo apparecchietto di plastica.
“Vedi? Questa parte si apre, e ai lati ci sono come dei dentoni, dove si innestano tutti i cavi delle antenne” – apre e chiude ritmicamente la grossa mandibola piena di dentoni.
“Ecco. Si era bruciato il coccodrillo. Adesso è tutto a posto.”
…. E il coccodrillo?
Il coccodrillo fa xzzzzz … xxxzzzzz ….. zzzzzzzsch! E le televisioni si spengono.
Ecco fatto.
Adesso possiamo passare al prossimo enigma: in che ristorante lavorerà, la Nonna Pina? E farà solo tagliatelle al ragù o gliele si potrà chiedere anche vegane, che con tutti sti animali intorno, per oggi potrei averne anche abbastanza?
Certo che non ti manca il contatto con la natura 🤣🤣🤣
"Mi piace"Piace a 1 persona
Il coccodrillo trimbula.
"Mi piace"Piace a 1 persona