Ma come? Gli ospiti se ne sono andati già da quasi una settimana, e tu sei ancora lì?
Che ci stai a fare?
Dillo, che è bello stare lì a fare niente!
Tutto il giorno pancia all’aria, a guardare le montagne e il cielo, a stare lì beata, adesso che non fa né caldo né freddo … bella vita, eh?
La dura vita degli albergatori, eh?
Mi rendo ben conto che per quante volte io l’abbia già scritto, l’idea di quel che ci voglia a chiudere un albergo non è così immediatamente assimilabile.
Partiti gli ospiti, cominciano gli incastri difficili.
Prima di tutto deve partire tutto lo staff. Complicatissimo.
Qualcuno deve prima comprare il biglietto aereo,
qualcuno solo passare a salutare mezzo continente di amici. Ci vuole un po’, fatto sta che se prima non partono, le lavatrici non sono finite.
E se non sono finite le lavatrici probabilmente devi anche aspettare per riporre la biancheria, fermo restando che se non sono ancora partiti, non sai cosa hanno dimenticato: una scatoletta di qua, un lavoretto di là, una porta aperta dall’altra parte …
Al Direttore dell’albergo compete in effetti anche il “servizio scopa”: passare ovunque, dopo che sono passati tutti, e raccogliere in una bella lista e in una bella scatola tutto quel che è rimasto indietro.
Dai: è quello che bisogna fare per poter poi passare alle procedure ordinarie della chiusura. Le trentotto porte devono aspettare un po’.
Saluti, baci, abbracci, “a presto”, e poi partono.
Andati.
Tutti, tranne quello cui nel frattempo è preso un atroce mal di schiena, e non riesce a guidare.
A questo riguardo …. Fingere di non sapere!
Allora: in un bagno ad aprire il rubinetto dell’acqua calda, le canne vibrano che sembra un elicottero.
A proposito di elicotteri …. I quaranta giri di oggi, su e giù a portare materiale per la costruzione dei paramassi, hanno alzato tanta polvere che forse ….
…. È meglio fingere di non sapere!
Allora ce lo segniamo:
chiamare l’idraulico. Gocciola anche qualche altro scarico … ok. Fare lista per l’idraulico.
E intanto … prova luci di Natale: due fili bruciati.
Quelli sul tetto, ovviamente.
E fotocellula che non funziona, e …. Ok. Fare lista per l’elettricista.
Allora … domani è la prima domenica in cui di fatto non lavoreranno. Devo incastrare tutto nella giornata di lunedì. Ce la posso fare. Forse.
Intanto … devi preparare i documenti da portare con te e ti accorgi che dal commercialista è rimasto quel tal foglio.
Devi parlare con quel fornitore, e siccome oramai è fine stagione, non è neanche detto che lo trovi subito.
E ci sono le mele che sono avanzate, e un sacco di pane vecchio, e poi anche qualcosa nel frigorifero.
E i bidoni della spazzatura non sono stati puliti e riposti perché chi se ne occupa ha finito il suo contratto il giorno prima del passaggio del camion dei rifiuti.
Che stai là a fare, che sono tutti partiti?
Allora …
Bisogna indossare vestitacci da buttare, e poi via.
Pulire i bidoni della spazzatura, lanciare nel prato come tanti frisbee le pagnotte per i cervi, portare di soppiatto le mele sulla soglia di casa della vicina, svuotare e pulire l’ultimo frigorifero, finire di inventariare la biancheria, preparare una lista delle piccole manutenzioni per il fuori stagione, ….
Mi siedo. Non ce la posso fare.
Teoricamente è tutto sotto controllo. Devono solo venire quelli che sto aspettando, e dopo potrò dedicarmi all’anti nullafacenza richiesta da una camera (la mia) che non ho ancora avuto il tempo di cominciare a sistemare.
Una volta sistemata quella non resteranno che le famose trentotto porte, e la caldaia, e gli interruttori, e ….
Cosa stai lì a fare, adesso che gli ospiti sono partiti?
Giusto: la prossima volta parto con loro!
Ma chi l’avrebbe detto che la chiusura richiedeva tanto lavoro!
Beh tu naturalmente!
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Ma no, con il pane vecchio e le mele luoi fare la torta moja!
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