Le Scarpe

Ma come è possibile?

Mi pare che io dalle esperienze non imparo proprio niente, vero?

Siamo prossimi alla ripartenza, e io sono come ogni volta nell’assoluto caos.

Dov’è? Dove l’ho lasciato?

Può essere nel mucchio del “lo lascio a casa perché ho imparato che non mi serve”, se adesso mi sembra di non poterne fare a meno?

Un po’ qui, un po’ là, un po’ non si sa … ma se nella mia testa è tutto ordinato e semplice, come mai invece adesso vedo solo valigie, borse, scatoloni e mucchi confusi di robe che non so dove mettere e che non sono quelle che cerco?

Come

È

Possibile

?

 

Ma se ti sei sempre gloriata della tua efficienza e dell’organizzazione, com’è che invece adesso non capisci da che parte prenderti? … me lo dico mentre tengo in mano vestiti troppo leggeri per la montagna, e guardo borsoni zeppi di chissà cosa, che ieri ho deciso di riportare nell’armadio di Vicenza. Magari ci sono anche le scarpe che non trovo più.

Bah …

Mi sa che questa volta dalla montagna mi sarà necessario qualche viaggio supplementare di andata e ritorno,

qualche “faccio un salto a casa” anche se il salto è fatto di 250 chilometri per andare e altrettanti per tornare ….

 

Ma com’è che sono ancora alle prese con questi pasticcetti?

È l’ottava volta che salpo per la montagna, armi e bagagli al seguito.

È l’ottava volta che a pochi giorni dalla partenza mi pare evidente di non potercela fare: tutta sta roba nella mia macchina non ci starà mai.

 

E poi … come può essere, che con tutta sta roba qui nel mezzo, sono pieni anche gli armadi di Vicenza, di casa e della montagna? E se non dovessi andare in montagna, dove sarebbe il posto di tutta questa roba? Qui nel mezzo?

Ho bisogno di riordinarmi,

come ho fatto ogni volta che sono tornata dal Cammino di Santiago.

Si poggia lo zaino, ci si siede, ci si guarda intorno, si ha chiaro di che cosa liberarsi, sia in senso fisico che in senso metaforico. E poi si fa spazio, eliminando via via il superfluo, forti della consapevolezza di aver vissuto 800 chilometri di Vita con quello che ci sta in uno zaino mezzo vuoto, e null’altro.

Forse ho bisogno di ripartire, a piedi. Di ricamminare, di avere una meta, uno spazio da percorrere, e uno zaino soltanto, da appoggiare per terra quando si fa pesante.

Che bei pensieri …. Lo farò.

E poi …

 

E poi suona il campanello, e mi sveglio di soprassalto.

Corro giù, scalza. Le scarpe non le ho trovate.

Apro la porta ed esco.

Una persona passata per un saluto a papà, che al momento non è in casa.

Saluto io, e faccio anche due chiacchiere … e intanto …

Un colpo di vento richiude la porta.

E sono fuori. Lo sapevo.

Sono fuori senza chiavi, senza scarpe, senza telefono, senza idee.

E allora?

Andrei da mia sorella, che ha le chiavi, ma sono scalza …

Che cosa ridicola … a lamentarsi di avere troppe cose, e poi la Provvidenza ti dimostra che in un attimo potresti non avere nemmeno quel che ti serve.

 

Sto seduta sul gradino, felice che non sia una giornata troppo calda, ad assaporare questo vento che a volte sbatte le porte e a volte invece fa compagnia.

 

Punti di vista.

 

Una mezz’ora di vento in faccia e pensieri a caso, e improvvisamente mi ricordo il nascondiglio delle chiavi di riserva.

E intanto arriva anche il corriere, a consegnare …..

 

Le scarpe che ho ordinato online!

 

La Provvidenza non ti lascia fuori dalla porta, neanche quando ti pare di essere nel caos!

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3 pensieri su “Le Scarpe

  1. “il destino è quel che è/ non c’è scampo più per me!” (cit.)

    Per me hai solo la memoria bucata.
    Mettici un chewing gum masticato a fare da tappo, chissà che non funzioni.

    "Mi piace"

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