Perché dei Belli non si scrive mai?

Ieri sera ha telefonato una nonna:

“Domani è l’onomastico del mio nipotino, che è lì in vacanza da voi, ed è anche il giorno dell’anniversario di matrimonio dei suoi genitori. Potreste per piacere lasciare un bigliettino di auguri sul loro tavolo? Non serve neanche che lo firmiate, tanto se lo immagineranno …

Poi mi direte quanto avete speso, e vi mando i soldi.

Potete farlo, per piacere?”

Per piacere?

Lo facciamo perché sei gentile e alle gentilezze noi non sappiamo resistere!

Libero sfogo alle idee creative, e … sul tavolo della colazione facciamo trovare un cuore di stoffa con una tasca che contiene tre bigliettini arrotolati: uno per l’anniversario, uno per l’onomastico, e uno … per l’altra nipote, che non ha ricorrenze particolari, ma vorrai mica lasciarla a mani vuote!

È un bell’inizio di giornata!

Oggi, poi, ci sono anche quattro signori Toscani, che sono venuti per seguire il ritiro precampionato della Fiorentina, che è a Moena, a una ventina di minuti da qui, e stasera gioca una partita con il Verona.

Allora prima di partire per lo stadio ci fanno sentire l’inno dei Viola. E noi ci aggreghiamo soltanto per “Oh, Fiorentina, lalalalalalala regina….”

Coro appassionante e semicomico, ma ci vuole.

Poi un bell’applauso, e via! Loro allo stadio, e noi a lavorare. Mi distraggo, e rientrando picchio il ginocchio contro uno spigolo: per domani sarò Viola anche io, per simpatia!

Sono ancora lì che mi tasto il ginocchio dolente, quando entra una signora d’una certa età. Capelli bianco azzurrognoli, abbigliata come le signore inglesi degli anni trenta, con tanto di profumo di violetta. Mi chiede se per favore posso versarle una cedrata, e io mi sento quasi in colpa nel dirle che non ce l’ho. E allora lei “mi scusi davvero, ma non sono abituata ad andare in giro e non so bene cosa si chieda quando si vorrebbe intanto approfittare anche della Tualèt!”

Niente. Non mi chieda niente: non serve.

Torna dopo poco, e vorrebbe lasciarmi qualche soldo.

Ma per carità: davvero non serve.

E allora non vuole nemmeno sedersi. Usciamo, lei si guarda in giro, e mi descrive quello che vede: la facciata del nostro albergo descritta da lei sembra un incanto! Gli ombrelloni dello stesso colore dei fiori, lo sfondo delle cime ancora un po’ innevate ….

…

di belle cose che ti risollevano lo spirito, ce n’è qualcuna per ogni giornata.

Non si scrivono, le cose belle e le belle persone, perché con loro il tempo lo occupi …. A starci, a goderti la compagnia, ad ascoltarli.

 

Il blog non è mai per i Belli. Quello è per scrivere le cose che altrimenti ti restano sul gozzo.

Le scrivi e le dimentichi.

Mica come i cuori di stoffa, il coro della Fiorentina e il profumo di violetta: quelli li tieni con te, e non hai bisogno di scrivere niente.

 

Di solito.

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