Qualcuno di voi ne ha avuto esperienza diretta: so dare consigli sui sentieri, sui trasporti, sulle difficoltà degli itinerari, su quali escursioni sono più adatte all’uno o all’altro villeggiante.
Sembro bravissima.
Guardo l’età degli interessati, e anche l’abbigliamento, e soprattutto le scarpe, e poi sento come pongono i loro dubbi:
“Mi hanno detto che si può andare su con una cabina” è diverso da “Dov’è l’impianto di risalita più vicino?”
“Quant’è il dislivello dal passo Pordoi al Sass?” è diverso da “è molto in salita?”
E poi qualcuno ha con sè cartine logore e segnate, che vuole solo confrontare con quelle nuove per vedere se hanno rifatto il sentiero che era franato, e invece c’è qualcuno che la cartina la userebbe per ….. vabbè, meglio non dire per cosa.
E allora bisogna aprire la cartina dei sentieri, orientarla nel verso adatto, in modo che dalla finestra vedano la strada esattamente come la vedono nella cartina, e poi si attacca a spiegare …
Potreste andare da questa parte, e fare il giro di questo massiccio, oppure solo salire con la funivia e farvi un giretto in quota fino al rifugio, oppure potreste perfino portare i bambini al parco avventura che è da questa parte, e se andate a piedi potete tornare con il trenino, e poi potete anche noleggiare le bici, e fare solo la ciclabile, oppure potreste anche salire con il secondo impianto, fare questo sentiero che è solo un po’ in discesa, e arrivare fino alla funivia del Sass, e lì quando si sale c’è un panorama meraviglioso, tutto intorno. Bellissimo.
Un altro panorama che merita è dal ghiacciaio della Marmolada. Si può andare a piedi da qua a lì, e poi prendere l’impianto e risalire, oppure scendere in macchina fino all’impianto successivo, e poi prendere i due tronconi e si arriva fino alla cima.
Com’è?
Questo pezzo non è difficile, a meno che non sia bagnato dalla pioggia, e invece quest’altro mette alla prova le ginocchia: discesa impegnativa. E invece da qui a qui è solo questione di fiato: una gran salitona, ma fatta piano piano non è poi così inaffrontabile.
E lo racconto benissimo: descrivo le valli aperte, le discese di roccette, i crinali di prati e i panorami tutto intorno.
E suggerisco anche l’abbigliamento, e ipotizzo i tempi di percorrenza. E ci indovino.
Non è sempre stato così.
Le prime stagioni ho ascoltato.
Ho ascoltato la mia collega che vive qui sotto: lei sa tutto di sentieri, di trasporti, di tradizioni, di gente che vive qui intorno, di storie, di opportunità. Lei sa tutto. E quando mi chiedono informazioni, io racconto quello che le ho sentito dire.
Poi ci sono stati bravi ospiti. I camminatori esperti, che si muovono per le montagne come se fossero nel giardino di casa.
Ti raccontano il percorso che hanno scelto, e ti spiegano come sarà, e a che cosa dovranno stare attenti, e perché hanno scelto quello anziché un altro.
E quando tornano, basta chiedere “Allora, com’è andata?” e loro ti aggiornano: è stato come se lo aspettavano, però con una parte un po’ franata, e quindi hanno fatto una deviazione verso il tal posto, che ha allungato tutto il percorso di un certo tempo.
E poi arrivati di là sarebbe stato bello fare il giro dall’altra parte, ma una guida che hanno incrociato ha raccontato che c’era da vedere la tal cosa spettacolare nel tal posto, e quindi ….
E tu ascolti, e annuisci, e magari fai anche qualche battuta frutto di qualche ascolto precedente.
E sembri espertissima.
Sembra che tu abbia in pugno sentieri e crode, e creste e alpeggi.
Sembra che tu abbia i paesaggi negli occhi, e le esperienze nelle gambe e nel cuore.
E invece hai tutto solo nelle orecchie,
perché a lavorare qui non vedi niente, e non vai da nessuna parte.
Racconti cose che non hai visto, e ti fai portavoce di esperienze che non hai vissuto, perché a stare qui si vive immobili, come ‘na zzùca intél zzucàro.
… però con le orecchie.
mi dovrai insegnare 😀 😀
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Sei maestra nell’arte di arrangiarsi, i tuoi blog ne sono un compendio, 😁 è vero però che sarebbe più “giusto” che tu avessi modo e tempo per qualche escursione ma lo sai meglio di me … spero che qualcosa cambi… a breve…😬
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intanto godiamo d
el Roa-Roa day ….. e poi A Presto!
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In pratica, racconti sogni. 🙂
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detto così è molto meglio di come sembra a me! grazie!
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Lo so. Volevo mitigare un po’ il senso di tristezza che permea il racconto.
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tristezza? ma no, dai. diciamo solo disappunto.
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