Si perde il conto dei giorni. Tutti uguali, domeniche e mercoledì uno dopo l’altro, e ogni tanto una festa di qualcosa, ma a noi non dice un accidente ….
Che giorno è? dunque …. ieri è arrivato il signor Mario, che viaggia sempre di domenica, e quindi deve essere lunedì, però ieri è arrivato anche Don Piero, che invece la domenica sta in parrocchia … e allora forse ….. non so … ieri ha consegnato il fornitore della verdura? perché loro solo di domenica non lavorano, quindi se non ha consegnato ….
Vabbè … insomma, Don Piero a parte, non mi pare che sia domenica. Allora adesso prendo la macchina e vado fino in centro, così sbrigo quelle due commissioni che rimando da un secolo.
Macchina, e via.
Prima di tutto si fa la fila in banca. Allora non è domenica davvero. bene! Però c’è una fila ben consistente …. che sarà mai? Fila di gente come me, che forse ieri non ha visto un certo fornitore, e da quello ha tratto le sue conseguenze.
Vabbè … un po’ di pazienza, poi ancora un po’ di pazienza, e poi si esce. Salgo in macchina, e …. ma che film sarà?
C’è un signore che sta su un marciapiede, e tiene ben teso il guinzaglio del suo cane, che sta sul marciapiede opposto. Fantastico: e mo? PEEEEEEEEEEEEE !
Il signore prova a mandarmi a quel paese, ma poi un bel PEEEEEEE viene anche dalla colonna che marcia in senso opposto, e il signore in questione si rende conto che forse …..
Il cane si siede, e quasi se la ride. E il signore si arrende e lo raggiunge sull’altro marciapiede. Lo prenderei a calci, il signore, ma facciamo finta di niente. I tonti ci sono sempre: bisogna metterli nella contabilità ordinaria.
Ripartiamo.
Si va a passo di lumaca, devo dire, perché oggi, qualunque giorno sia, il mondo locale è animato di strana fauna.
Che si incontrino più cani che bambini, questo oramai si sa. La nostra struttura non accetta animali, ma è da un po’ che penso che dovrei fare un cambio: largo agli animali, da oggi non si accettano bambini. Sarebbe più produttivo e ci conserverebbe più sano l’udito.
Si riflette intanto, quand’ecco il meraviglioso cliché del Turista Naso All’aria. Sono due, probabilmente una coppia: bermuda al ginocchio, maglietta polo con i bottoni ben allacciati, calzino bianco e sandalino con gli strap. Panama bianco con fascetta nera, zaino tecnico e colorato, macchina fotografica al collo.
Forse nessuno ha detto loro (e in chissà quale lingua, eventualmente), che questo non è un centro pedonale. Attraversano la strada, o ci camminano nel mezzo, guardando esattamente per aria. Uno indica, e l’altra fotografa qualcosa seguendo la direzione dell’altrui dito proteso.
Non parliamo di dita protese, che sarebbe davvero il momento.
Attraversano, ciondolano, lei inciampa sul bordo del marciapiede e ruzzola, ma lui sta fotografando e non se ne accorge, e tira dritto. Intanto arriva un tipo strambo, con i capelli rasta arrotolati e raccolti alla buona, e un cane gigante che i rasta potrebbe farseli pure lui. La signorina gli ruzzola tra le zampe, lui dà una leccatina alla malcapitata macchina fotografica, la signorina strilla, e quindi ….. eccolo! Arriva un vigile.
Ricomponiamo il quadretto: il ragazzo che accompagnava il cane, e quell’altro che accompagnava la signorina se ne stanno un po’ in disparte. Il vigile parla alla signorina seduta sul bordo del marciapiede, il cane lo guarda da sotto in su, poi produce un abbaio degno di king kong, e trotterella via per i fatti suoi.
Le macchine riprendono a camminare, e vedo il cane che si ferma davanti a una pizzeria: lì c’è sempre una ciotola d’acqua per i cani, e il nostro amico deve essere un abitué.
Nello specchietto vedo la signorina che si rialza, e il vigile che ferma il traffico (di nuovo) per fare attraversare la strada a lei e al suo amico similcoreano. Mah ….
Si va sempre come alla moviola …. e io devo arrivare fino dal ferramenta.
Checcaspita …. sono fuori già da un’ora, la ferramenta non ha parcheggio, il traffico sembra quello del raccordo anulare all’ora di punta. Se non capita nessun’altra scenetta degna di nota, prendo la prima a destra, e torno indietro passando da sopra. E il ferramente aspetterà.
Striscie pedonali. Una nonnetta attraversa piano, con il suo bastone. Mi fermo per farla passare. Fa tre passi, poi si ferma. Lascia il bastone (che è di quelli tecnologici, che resta in piedi da solo), fruga nella borsa, e ….. telefonino che suona!
Risponde, e poi …. allora aspetta …. una mano all’orecchio per il telefono, l’altra per tenere la borsa, e …. e con cosa si tiene il bastone?
Ommamma ….. nell’indecisione sta lì ferma, in mezzo alla strada, a telefonare, dritta in piedi di fianco al suo bastone, dritto in piedi anche lui.
mi sta montando una specie di nervoso ….
scendo.
prendo con una mano il bastone e con l’altra il gomito della signora, e li porto entrambi sul marciapiede di destinazione. La signora non se n’è accorta, ma il vigile sì. E sta perfino provando a dirmi che la mia macchina accesa, in mezzo alla strada costituisce un ostacolo alla circolazione.
MA VUOI VEDERE CHE SE ADOPERO IL BASTONE DELLA SIGNORA PER SPACCARTI IL NASO, POI I PROBLEMI DI CIRCOLAZIONE CE LI HAI ANCHE TU?
Credo di avere spontaneamente esibito uno sguardo ferocissimo e inappuntabile.
Salgo in macchina, gridando “IO TORNO INDIETRO”, e inforco la prima a destra, contromano, e torno indietro. Il vigile non ha fatto una piega.
Rientro. Ficco la macchina in garage, e mi fiondo nei preziosi privati appartamenti. Mi serve una camomilla. Due. Concentrate.
…. ma che giorno è?
lunedì 14 agosto. vigilia di ferragosto (che dell’Assunta si ricordano in pochi), e giornata senza speranze, a cavallo tra una domenica e una festa.
Una giornata da stare a casa, ricordatemelo, perché il prossimo bastone che mi capita tra le mani lo uso in maniera diversa.