Non credo in realtà di essere più organizzata della media, ma le persone che mi conoscono non condividono la mia opinione: tengo nell’armadio i vestiti in gradazione di colore, tutto il coordinabile è coordinato, ho tabelle e schemi scritti per qualunque cosa, liste di priorità e scadenzari. Super organizzata, dicono.
Sto considerando di dare loro ragione, e di cominciare a pensarla come loro, perché pensano anche un sacco di altre cose interessanti.
Ma non è che con l’età si diventi poi così diversi da quello che si è abituati ad essere, ragione per cui senza chiedermene ragione oggi ho preparato uno schema che chiarisce come caricare i bagagli in macchina, domani mattina.
Non è uno schema che serve ad essere superiori alla media: è un modo per evitare di dimenticare in giro i pezzi, ed è anche un modo per organizzare i bagagli in modo che per ogni evenienza … sia tutto in ordine.
Domani si parte per i monti.
Fame, sete, ansia … sì, normale. Di solito, poi, quando vado in montagna a un certo punto devo cambiare parte dell’abbigliamento, così anche domani partirò da casa con i sandalini e la maglietta, e poi comincerò a sentire freddo e ci vorranno una felpa e le scarpe da tennis, che quindi vanno caricate per ultime, insieme a qualcosa da mangiare, un po’ di acqua, il telefono, due soldi, gli occhiali e poco altro.
È un modo piccolo per provare ad avere il controllo della situazione, perché ci si accontenta di controllare la posizione delle valigie, al momento.
Forse è un buon inizio.
Forse serve a resettare la mancanza di controllo sugli ultimi due mesi.
Doveva essere riposo, incontri con gli amici, messa a punto delle traduzioni che ho promesso, tempo con papà, una gita a Roma, una pizza con Qualcuno e una con Qualcun altro, perfino qualche telefonata a Quelli che non vedo da un po’, e magari anche un weekend a Dublino con i miei nipoti.
Non ci sono riuscita.
Pochi brevi e intensi momenti di chiacchiere, un’unica pizza, una vacanza breve breve, tante cose rimandate, con tanto rammarico.
E domani si va in montagna, ma con il cambio delle scarpe a portata di mano.
Organizzerò subito una lista di priorità per quando si tornerà, dopo meno di tre mesi.
Roma, per prima.
Poi magari Narni (che da Roma non dovrebbe essere così difficile).
Poi un’altra vacanza.
E poi … e poi la Provvidenza è più organizzata di me. Le si lascerà fare!
E magari serviranno molti meno schemi e molte meno liste di quelle cui sono abituata.