Ieri è arrivato Zdenek.
Lo dovreste vedere. Anzi no.
Se lo vedeste scoprireste solo che è un uomo sui 55, in qualche modo affascinante e in molti modi enigmatico e irrequieto.
Sarebbe meglio che lo sentiste anche.
Zdenek è la guida Ceca dei gruppi dei Cechi. E parla Ceco. In alternativa Russo.
Di lavoro fa quello che va in giro con un pulmino spaziale (ma davvero) e passa negli alberghi a vedere se tutto va bene.
Arriva quando arrivano i suoi, con il pullman (che vanno avanti e indietro tra Praga e la Val di Fassa due volte a settimana).
Sbraita qualche indicazione sbracciandosi come se non ci fosse domani, e tutti lo guardano, e con fare intimorito lo ascoltano attenti a non perdersi nessuna delle sue consonanti …
Poi se ne riparte (verso il futuro e oltre, suppongo), e sembra che come per miracolo tutti sappiano esattamente cosa fare e cosa no, e dove andare e dove no.
Poi torna a farsi vedere un paio di giorni dopo: visita di monitoraggio, e poi di nuovo al momento della partenza.
Di volta in volta viene in ufficio, pronuncia una certa serie delle solite consonanti, e io gli rispondo un po’ in italiano e un po’ in inglese, tanto lui non capisce nessuno dei due, e io al massimo intuisco l’argomento.
Però è sempre tutto apposto. O ce lo si fa diventare.
A parte ieri.
Deve aver saltato qualche vocale più del solito, o i Cechi sto giro erano anche … vabbè … fatto sta che non l’hanno capito.
Si sono persi il codice per l’accesso alla ski room, poi si sono persi la fermata dello skibus e poi si sono persi proprio del tutto. Persi intorno a casa. Ma si può? Nella peggiore delle ipotesi, io avrei girato intorno fino a una qualunque porta, no? In Cecoslovacchia se non ti trovi esattamente dove vorresti, cosa fai? Metti radici?
Mi hanno telefonato parlando Ceco e l’unica parola che si capiva era “Zdenek”.
Allora ho chiamato il mitico, e lui è arrivato in un baleno e ha detto “Tch-iao, Anna. Io no provblemi. Io metti beni tutti”.
CASPITA! MA ALLORA UN PO’ MI CAPISCI! EH … forse sì, ma lo stesso sono sicura che gli sia stato impossibile capire da me quale fosse il guaio, se non altro perché neanche a me era poi così chiaro.
Però Zdenek MettiBeni non si è smentito, e in dieci minuti lo sparuto gregge era seduto a tavola, rinfrancato e quieto.
Lezione del giorno: l’importante non è saper cosa e come fare, ma sapere a chi chiedere.